l’USignOlO in gaBBia
C’era una volta un piccolo usignolo che stava all’interno di una gabbietta, postadavanti al davanzale d’una grande finestra di un antico palazzo. Una mattina la sua padrona, si scordò di chiuderla, poiché eratroppo indaffarata nel riordino della casa. L’usignolo uscì dalla gabbietta e felice cominciò a volare per tutta la sala. Per la prima volta si sentì libero. La padroncina sentì dei rumori, allora decise di andare a controllare. Pensò che i colpi provenissero dal di fuori, così aprì il grande finestrone e si mise a guardare, ma non vide nulla di strano. Nel frattempo l’usignolo che si trovava sotto il tavolo rimase immobile e in silenzio. La padroncina poco dopo si allontanò scordandosi di richiuderlo. L’usignolo non si mosse da lì finché la sua padroncina non fosse uscita dalla stanza e poco dopo spiccò il volò. Libero di volare nel cielo azzurro, iniziò a cinguettare tra i rami degli alberi della grande città. L’usignolo non si rese conto dei tanti pericoli, che avrebbe potuto incontrare. Giunse la sera, stanco cercò un nido dove poter riposare. Passarono delle ore e finalmente riuscì a trovare un nido di rondine sopra un grande faggio.Il suo pancino iniziò a borbottare per la fame.. Poiché il piccolo usignolo non era abituato a procurarsi del cibo, rimase senza mangiare e bere per ore. Scese la notte e la temperatura iniziò ad abbassarsi ed il piccolo usignolo iniziò ad aver freddo e paura, poiché era abituato a stare al caldo. Infreddolito e affamato, pensò d’essere stato sciocco a lasciare la sua padroncina che tanto amava e si prendeva cura di lui. Stanco si addormentò in un sonno profondo. Passò accanto al grande faggio un giovane passero in cerca di un riparo, quando vide il piccolo usignolo riverso col becco all’insù. Incuriosito s’accostò a lui. Gli parve alquanto strano che un usignolo stesse su un nido di rondine. Allora cercò di smuoverlo col suo becco per accertarsi che fosse vivo. Ma purtroppo si rese conto che l’usignolo non dava alcun segno di vita e tristemente volò via.
Il
proverbio dice: la libertà tanto desiderata gli costò più della sua
stessa vita.
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