L'avaro cOnTadinO
L'avaro cOnTadinO
Una mattina, mentre stava sui campi, in lontananza
vide passargli accanto un giovane
mendicante, dall’aspetto poco curato, che portava con sé un sacco di iuta ed un
libro nero, che utilizzava per trascrivere i suoi percorsi di viaggio.
Incuriosito decise d’accostarsi alla rete e lo
chiamò: “Ehi! Salve! Come mai da queste parti, dov’è diretto?”
Il giovane viandante rallentò il passo, si girò verso
il contadino e rispose: “Salve! Dice a me! Mi scusi, non capisco questa
domanda. Sono un viandante, vado alla ricerca di un luogo tranquillo, dove
poter riposare la notte. Solitamente non rimango per più di due o tre giorni
nei luoghi dove sosto. Poi riprendo subito il mio cammino.” Il contadino approfittò dell’occasione e rispose:
“Ragazzo, vi informo che qui accanto non
vi son locande. Se voi lo desiderate, sarò lieto d’ospitarla per questa notte,
in uno dei miei granai. Qui potrà riposare e andar via quando desidera.”
Il viandante rimase sorpreso per la sua benevolenza ed accettò la proposta, anche se con qualche remora.
L’anziano lo condusse nei granai e gli mostrò un
piccolo giaciglio e disse: “Per questa notte lei potrà riposare qui. Se
deciderà di restare per qualche altro giorno, me lo faccia sapere. In cambio le
chiedo di controllare i miei granai.”
I giorni passarono e il viandante stanco di stare per
la maggior parte del tempo rinchiuso all’interno del granaio a non far nulla,
decise di presentarsi dinnanzi alla casa del vecchio contadino per parlare con
lui.
Il giovane bussò alla sua porta, ma il contadino non
aprì, allora si mise ad urlare a gran voce e disse: “Ehi…signore! Mi sentite !!
Devo parlarle con voi. Son venuto da lei per comunicarle che da diversi giorni
son qui a proteggere il vostro granaio, giorno e notte, affinché nessuno entri
a rubare. Non pensate che meriti qualcosa in più, di quanto voi mi offriate! Le
chiedo solamente una minestra calda ed un buon bicchiere di vino. Come posso
sfamarmi con un tozzo di pane duro e un bicchier d’acqua, per una intera
giornata.”
Il contadino sentì le urla del ragazzo, s’affacciò
alla finestra e a gran voce gli rispose: “Sentite un po’ ragazzo! Perché urlate
in questo modo! Se lei non è d’accordo, su quanto le ho proposto, può andar via
come e quando vuole. Io non obbligo nessuno a restar qui. Se non sbaglio,
qualche giorno fa le dissi che le avrei offerto un giaciglio dove poter dormire
la notte, in cambio della protezione del mio granaio! Se devo essere sincero,
potrei farlo io stesso, come ho sempre fatto. Oppure avrei potuto trovare
qualcun altro che fosse disposto ad aiutarmi. Non pensate! Per favore, ora mi
lasci in pace. Vada via!” Il viandante
senza proferir parola, prese il suo sacco di iuta vuoto in spalla e il suo
librone nero e s’incamminò verso l’uscita, riprendendo così il suo lungo
cammino.
Il contadino dalla finestra della sua grande casa
vide il giovane allontanarsi. Poiché era un uomo molto diffidente ed avaro,
decise di recarsi in tutta fretta nel granaio a controllare se avesse portato
via parte del grano, nascondendolo all’interno del sacco di iuta. L’avaro contadino restò tutta la notte a
contare ogni singolo chicco di grano. Stanco si addormentò. Il fato volle, che
quella notte dei ladri passassero proprio accanto ai suoi campi.
Questi decisero di tagliare la rete, oltrepassare i
campi e raggiungere il granaio tranquillamente, senza esser visti. Giunti nel
granaio spinsero il grande portone che era semichiuso ed entrarono. I ladri come entrarono all’interno videro il
contadino addormentato beatamente sopra un enorme montagna di grano. Senza che
lui s’accorgesse iniziarono a rovistare dappertutto.
I ladri quella notte riuscirono a riempire una
decina di sacchi, e posti in groppa ai
loro cavalli fuggirono via, senza farsi sentire. La mattina seguente, il contadino
si svegliò e come aprì gli occhi vide il granaio completamente vuoto. Disperato
e avvilito, cominciò ad urlare e imprecare. L’uomo pianse per lungo tempo per
aver cacciato via il giovane viandante.
Proverbio: L’avaro agricoltor non fu mai ricco.
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