IL RICCO E IL POVERO
Il RiccO e Il PoVerO.
Il pover uomo chinò la testa e scusandosi se ne andò. Passarono gli anni e giunti entrambi in tarda età morirono.Il fato volle che entrambe morirono lo stesso giorno e alla stessa ora. Le anime dei due signori si presentarono innanzi a S. Pietro in paradiso. Il ricco signore sembrava un lord inglese.
Mentre il povero uomo era ricoperto da abiti trasandati e lerci.
S. Pietro li fece accomodare entrambe su due poltrone
di nuvola. Poi chiese loro come fosse stato il loro comportamento in vita.
Il ricco signore, senza remore, rispose: “Penso di essere stato un uomo
corretto. Ho lavorato sodo. Ho ottenuto una buona posizione sociale. Ho vissuto
nel benessere e nella gioia. I miei figli hanno goduto di ciò che ho dato loro.
Grazie a me son stati felici. Ho dato una buona educazione, hanno potuto
studiare e ora anche loro hanno un ottima posizione. Ho rispettato mia moglie.
Non mi pento di quanto ho fatto. Penso di essermi comportato nel migliore dei modi”
Il povero chinò la testa e rivoltosi a S. Pietro
rispose: “Io non sono stato corretto verso la mia famiglia. Però l’ho amata più
di ogni altra cosa al mondo. Mi sono impegnato, per quanto ho potuto. Son
vissuto nella povertà, non mi vergogno di dirlo. Mi son sposato, ho amato mia
moglie e i miei 7 figli. Mi son dovuto arrangiare. Ho fatto i lavori più umili
per poter dare loro un pezzo di pane. Ho elemosinato, rubato e imbrogliato per
fame. Perciò son consapevole di aver commesso tanti errori.”
S. Pietro ascoltò le risposte di entrambe. Poco dopo
si rivolse al ricco per fargli la seconda domanda e disse: “Mi dica un po’! Ha
mai aiutato qualcuno, quando ne aveva più bisogno, senza chiedere in cambio
nulla, per amore del prossimo?”
Il ricco prontamente rispose: “Se devo essere
sincero, ho fatto dei favori ad amici che hanno sempre contraccambiato. Ma ho
sempre cacciato via mendicanti, ladruncoli, barboni. Mi infastidiva la loro
presenza. Venivano davanti a me lerci e maleodoranti.
Ho sempre pensato che fossero degli imbroglioni e
scansafatiche. Io ho sempre lavorato
con onestà, mi son rimboccato le maniche, per far sì che la mia famiglia stesse
bene. Per me loro son dei parassiti.”
San Pietro rivolse la stessa domanda al pover
uomo.
Il mendicante rispose: “Si, mi è capitato più volte,
nonostante non possedessi nulla. Ho sempre pensato che altri potessero avere
più bisogno di me, come io di loro. Ho sempre offerto quel poco che avevo.
Alcuni li ho ospitati nella mia umile casa, anche se molto piccola.”
San Pietro fece una terza domanda: “chi di voi pensa
di ottenere un posto in paradiso!”
Il ricco signore con convinzione rispose: “Se posso,
essendo stato in vita un abile giudice, direi che il paradiso dovrebbe
meritarlo chi è stata una persona retta e giusta. Penso di aver seguito le
regole e di non aver fatto male mai a nessuno. Non ho ucciso o rubato. Ho
rispettato la mia famiglia nell’onore. Ho educato e cresciuto i miei figli nel
rispetto. Penso di meritarmelo.”
Il pover uomo, alla terza domanda rispose: “Io non
posso dire altrettanto. Penso di non essere meritevole. Io non ho fatto nulla
di buono nella mia vita. Ho sempre infranto le regole. Sono stato un ladro e un
malfattore. Anche se ho rispettato la mia famiglia, in qualche modo l’ho fatta
soffrire. Consegnate a lui le chiavi! Io non sono degno.”
San Pietro dopo aver sentito tutte le risposte,
decise di aspettare un po’ prima di consegnare loro le chiavi. Il ricco signore
si mostrò felice mentre il povero triste teneva la testa china verso il
basso.
S. Pietro infine si rivolse ad entrambe e disse: “Vi farò un
ultima domanda miei cari signori! Chi di voi si ricorda un episodio accaduto qualche tempo fa, nei
grandi giardini romani....Allora cominciamo a dire che uno di voi stava seduto nei giardini romani mentre l'altro si accostò per chiedergli del denaro per comprare del cibo e
portarlo ai suoi piccoli bimbi.” I due fecero memoria e si guardarono l’un
l’altro.
S Pietro continuò il suo discorso e disse: “chi di
voi è stato fratello nei confronti dell’altro?”
Solo una chiave potrà aprire la porta del paradiso." S. Pietro consegnò loro le chiavi. S. Pietro poi ordinò ad entrambe di
aprirle contemporaneamente.
Il povero insicuro di aprire la porta, girò molto lentamente la chiave e non appena la aprì, in lontananza vide un immensa luce bianca che l’avrebbe condotto in Paradiso. Mentre il ricco signore sicuro di se in lontananza vide un antro buio, che l’avrebbe condotto negli ’inferi.
Un vecchio
detto dice: “Meglio in paradiso stracciato che all’inferno ricamato.
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